21/11/2007

I Magnifici - Piero

padre,Uomo,giovinezzaContadino, carpentiere, ristoratore, camionista, pensionato.

Uomo con bassa scolarità, semplice ma tutt'altro che stupido. Dotato di volontà tenace e memoria mirandoliana, gli ho visto fare cose molto difficili con il ferro, il legno, il vetro, la betonata, la pietra..
Mi ha sempre incuriosito la "venerazione" con cui tratta e custodisce i suoi arnesi e attrezzi di lavoro, quasi sia loro grato per il lavoro compiuto.
Forte, possente, sembra un armadio a 3 ante; noi bambini ci siamo sempre sentiti al sicuro e io pensavo, e lo penso ancora, che con un uomo così saremmo sopravvissuti anche a un disastro nucleare.

Conosce i segreti dell'orto, della salumeria e della vinificazione.
!
Mangiatore insaziabile ma dal gusto sopraffino. Il pollo ai ferri fatto da lui é una cosa eccezionale. Insostituibile aiuto-cuoco di mia madre per la preparazione di alcuni mitici piatti: il risotto di fegatini, il baccalà alla vicentina, il coniglio alla cacciatora, le frittelle, le sarde in saor.
!!!
I preti gli piacciono poco ma ha una religione tutta sua: sono sacri l'atto del mangiare e il mangiare insieme a tavola; sacro è l'ospite che entra in casa; sacra è la sua famiglia verso la quale ha un estremo senso del possesso; sacro è il funerale quale ultimo saluto a chi gli è caro ma anche a chi non conosce.

Dalla forza morale non comune, io figlia, non l'ho MAI visto vacillare se non in occasione della malattia del suo adorato Francesco.

La vecchiaia lo disturba parecchio ma non lo intimidisce: vuole vivere fino a 150 anni e anche di più... se è possibile.

Mio padre mi ha insegnato ad amare QUESTA dimensione terrena, a sapermela cavare in ogni momento e con i mezzi che ho a disposizione, a inventare soluzioni, a trasformare le cose intorno a me, a comprendere per intuito prima con le mani e con gli occhi e poi con i libri e il goniometro, a non arrendermi mai, a essere prudente, a evitare il falso, a onorare la parola data, a soccorrere chi è in difficoltà, a rispettare la Vita.

Ok, papà! Grazie.
cta

2 commenti:

  1. Cara Ilaron, hai proprio una bella famiglia e credo che tu sia la bella persona che sei, in parte, anche grazie a loro.
    Questa tua serenità, nel racconto e nel ricordo, questa tua pacatezza, mi fa sempre sentire bene mentre leggo le tue righe.
    Il ricordo del tuo dolore e del panico che hai vinto nel passato, mi rende, però, un pò triste, perchè capisco di non avere la forza per vincerli come ci sei riuscita tu. Forse mi manca la convinzione, oppure sono proprio privo di speranza.
    Ma lasciamo stare, non voglio rovinare questa mia boa, con gli stracci sporchi e miasmatici di un naufrago sfinito.
    Sempre bello è leggerti.
    Ciao.

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  2. Grazie delle tue parole, undercoverman. Una boa non si fa meraviglia degli stracci del suo naufrago... figùrati!
    Io sono una sopravvissuta: mancherei nei confronti della Vita se non testimoniassi la mia Speranza. Qualcuno può trarre conforto e ritrovare insperate energie per tentare di recuperare il senso di sè. La mia battaglia non è certo finita: altre sfide mi attendono. Sono certa però che, qualunque cosa accada, sarò sempre nelle mani di un Amore Provvido. Se non avessi questa certezza mi sarei già ammazzata da molto tempo.
    Ho trovato una frase di Dyer che mi ha incoraggiato sul piano razionale: "Nessuno ne sa abbastanza per essere pessimista".
    Questa invece è una frase proprio mia: "Ciò che ami ti salverà"
    ...
    Dal poco che conosco di te mi sento di dire che sei un poeta e ami la Bellezza. Per questo ho ancora speranza per te. Un forte abbraccio. ilaron

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