11/12/2011

Un pidocchio!


Un pidocchio tra i miei capelli?

No, peggio.
Aiuto, sulla mia testa c'è un LEONE!

Non so sinceramente dire se chi ha fatto la foto l'ha proprio voluta così.
Di certo è un altro esempio di percezione distorta, ambigua e, in questo caso, creativa.
Sappiamo bene che un leone non può stare sopra la testa di una persona, tanto meno in Piazza San Marco a Venezia.

  • Ma gli occhi vedono così,
  • e il mio scritto gioca disambiguamente sulla parola leone (poteva anche essere un giocattolino di plastica, no?)
  • mentre la realtà è tutt'altro...
Il leone è di marmo e sta su una colonna in fondo alla piazzetta di Palazzo Ducale, la prospettiva (e il fotografo) lo colloca sulla mia testa, il cervello raddrizza il tutto e non cade nel tranello. Almeno in questo caso, spero.

Ma la mia riflessione vuole essere un'altra: nella terza riga qui sopra, io sono stata bugiarda o sincera? Ho voluto ingannare il mio lettore o farlo sorridere?

Non esiste soltanto la prospettiva visiva, secondo me ne esiste anche una psicologica. Ci sono dei meccanismi alla base della comprensione della realtà che lasciano libertà di interpretazione (per fortuna!). Dobbiamo conoscerli e conoscerci perchè non sempre il bianco è bianco. Non sempre "due rette parallele non si toccano mai".
Basta cambiare geometria.

Così pure: quante volte sbagliamo il nostro giudizio su un evento, su una persona?
E' bene conoscere i meccanismi del nostro animo e, in buona fede, verificare che non ci stiano tendendo un tranello facendoci credere ciò che non è vero.
Basta cambiare punto di vista. Quello del Bene.

Si sta avvicinando il Natale. Gli Angeli canteranno: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli MA pace agli uomini di buona volontà".
cta

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