Stasera provo molta amarezza... Eppure in fondo in fondo, molto in fondo, mi attraversa una vena lieve di Gratitudine verso la Vita.
Mi accade ciò quando sto bene "in un certo modo", quando sono sana nel mio Nucleo Centrale e sono presente a me stessa, quando sono cosciente della mia situazione e sono consapevole del mio Essere. Insomma: mi possiedo.
In questo stato, in questa dimensione vitale, tutto si sopporta e supera, perchè tutto si può assumere e TRASFORMARE.
E mi sorge spontaneo un "Grazie!"
Per contro, conosco molto bene lo stato in cui sono " assente di me" (Battiato), in trappola, senza via di scampo...
In quale dei due stati io sia più vicina alla Sorgente Vitale, non so dire. Mi piace credere che sia ugualmente per entrambi.
E l'amarezza adesso dove la metto?
Mi ricordo di William Blake:
"La Gioia feconda. Il Dolore partorisce"
cta
Dolore e gioia, Cuore e dolcezza, libertà e gratitudine, essere e Dio, Amore e Spirito, legge e morte, Yehosua e passione, disperazione e tenerezza, solitudine e bellezza: la Vita.
Cara amica leggo le tue parole e mi viene tanta voglia di abbracciarti.
RispondiEliminasei sempre tu , in ogni istante , anche quando non pensi sia così .Siamo così poco abituati a poter " soffrire " che ci sembra quasi un segno di debolezza , quasi fosse un obbligo sopportare sempre tutto in silenzio. ma non è così .anche noi siamo essere umani e vorremmo essere amati , capiti , compresi , supportati , abbracciati .
In realtà quante battaglie hai affrontate da sola ? io penso tutte , a volte con la forza della disperazione , a volte con un briciolo di speranza .
ma se ci sembra che non vi sia amore , per primi ci dobbiamo amare . perchè se siamo creazione dell'Amore , tutto questo ne è solo il compimento .
si , sono una confusionaria . e mi piace .
ti abbraccio piccola grande ilaron