"Scusi la curiosità: non vedo più il suo gatto..."
Gli ho spiegato cosa è accaduto...
"Mi dispiace!
Devo dirle questo: io sapevo quando lei stava tornando a casa perchè vedevo il gatto muoversi come impazzito: entrava dalla porta finestra (cucina) e usciva dalla finestra (camera) con grandi corse e balzi. Sentiva che lei aveva imboccato la stradina e che sarebbe arrivata. Si fermava soltanto quando la vedeva al parcheggio sotto casa.
E altre cose, era buffo... più di una volta ho riso di gusto nell'osservarlo."
Che bello!
Quando scendevo dall'auto guardavo in alto e vedevo P@nther sopra il mobiletto di plastica nell'angolo del poggiolo (la Sentinella!) che mi accoglieva: era l'apice della Festa.
Il mio vicino invece ne vedeva l'inizio, l'eccitazione, la preparazione all'incontro.
Come la Volpe ne Il Piccolo Principe, così il mio P@nther. Tale e quale.
Tutto il capitolo XXI, da pagina 91 a pagina 99, racconta in modo inaudito la mia avventura con P@nther:
"Sarebbe meglio che tu arrivassi sempre alla stessa ora, ad esempio alle quattro, così io dalle tre comincerò ad essere felice, e quando saranno quasi le quattro comincerò ad agitarmi e inquietarmi, e scoprirò così il prezzo della felicità..."
4.11.2012
cta
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