Qualche giorno dopo (vedi post precedente) trovai un'altra frase illuminante, capitale!, che mi è rimasta scolpita nella mente in caratteri cubitali (da allora, era l'anno 1988, a tutt'oggi).
Ho capito che Dio per salvarmi dal pericolo imminente può anche by-passare le leggi della fisica e della psicologia, ma, appena sono al sicuro, mi chiede di riflettere su quanto mi è accaduto e perché. Mi chiede di imparare la lezione, di ri-prendermi la responsabilità di me stessa, di ritornare al Gioco della Vita con il mio libero arbitrio e le Cause Seconde alle quali ha consegnato "questa parte di Universo" (Battiato - lo cito di nuovo perché mi piace troppo).
Il dolore accolto con fede, redime moltitudini; vissuto consapevolmente porta conoscenza comprensione e compassione per sè e gli altri. C'è però anche un dolore "cattivo", quello che ci schiaccia e ci porta alla disperazione. Ci sono malattie che ci colpiscono proprio nella capacità di autocontrollo e di attribuzione di significati esponendoci così al dolore più crudo: l'alienazione di sè. Questo dolore va contenuto, trattato con tutti i mezzi a nostra disposizione, siano essi farmacologici, psicoterapeutici, spirituali.
Capii al volo: non ero responsabile del male che mi era stato fatto e del dolore conseguente, ma sarei diventata responsabile della mia pazzia se non correvo ai ripari cercando in fretta un aiuto medico.
La frase:
Il dolore distorce l'io.
cta
Ho capito che Dio per salvarmi dal pericolo imminente può anche by-passare le leggi della fisica e della psicologia, ma, appena sono al sicuro, mi chiede di riflettere su quanto mi è accaduto e perché. Mi chiede di imparare la lezione, di ri-prendermi la responsabilità di me stessa, di ritornare al Gioco della Vita con il mio libero arbitrio e le Cause Seconde alle quali ha consegnato "questa parte di Universo" (Battiato - lo cito di nuovo perché mi piace troppo).
Il dolore accolto con fede, redime moltitudini; vissuto consapevolmente porta conoscenza comprensione e compassione per sè e gli altri. C'è però anche un dolore "cattivo", quello che ci schiaccia e ci porta alla disperazione. Ci sono malattie che ci colpiscono proprio nella capacità di autocontrollo e di attribuzione di significati esponendoci così al dolore più crudo: l'alienazione di sè. Questo dolore va contenuto, trattato con tutti i mezzi a nostra disposizione, siano essi farmacologici, psicoterapeutici, spirituali.
Capii al volo: non ero responsabile del male che mi era stato fatto e del dolore conseguente, ma sarei diventata responsabile della mia pazzia se non correvo ai ripari cercando in fretta un aiuto medico.
La frase:
Il dolore distorce l'io.
cta
Carissima Valeria, io ti ringrazio molto. Scrivimi ancora, se ti va. E se gradisci scrivere anche tu su questo blog, mandami il tuo account blogger (via email) e ti imposto i permessi. Solo se ti va. Oppure se passi a visitarmi, lasciami un "ciao" nella chat cbox.
RispondiEliminaScrivo parole buone, certo, ma anche dure e impegnative; sono quelle che la Vita mi ha insegnato e la Vita non sbaglia mai.
Tutto accade per il bene di crede al Bene, anche le cose più tremende.
Questa è una certezza non da poco per affrontare la Vita e la Morte. Spero di essere utile soprattutto per chi è nella confusione più completa: è possibile farcela!
Ma tu, secondo me, questo lo sai già. Un abbraccio. ilaron
Se hai dei suggerimenti da darmi li accetto stra-volentieri!