Alle 20.10 di stasera.
Contrariamente al caso Welby, sul quale non ho mai avuto alcun dubbio, nel caso di Eluana Englaro non riesco a mettere pace tra le mie due anime, che poi sono le due anime del paese.
Capisco il papà Beppino, capisco il Vaticano, capisco anche il Governo e il Parlamento, capisco le Suore, capisco i cattolici, capisco i laici...
Ma proprio non so dove sta il bene e il male, il giusto e lo sbagliato.
Stasera ho soltanto due fragili certezze:
- per quanto mi riguarda, non chiederò di porre fine alla mia vita;
- se un mio caro mi chiederà di eseguire la sua volontà, lo farò. Qualunque sia.
cta
un abbraccio
RispondiEliminaIo personalemte, e forse un po' egoisticamente, ero favorevole all'interruzione della vita di Eluana. Come si poteva definire VIVA una persona che da 17 anni era in stato di coma vegetativo, distesa in un letto senza contatti con la realtà? Che razza di vita era? Io non vorrei vivere così, preferirei morire.
RispondiEliminaD'altro canto capisco la posizione della Chiesa, che deve difendere le proprie convinzioni e quello che viene chiamato "dono della vita",posizioni che tuttavia non condivido quando portate così all'estremo.
Mando conunque un abbraccio ad Eluana.
Sil
Grazie, Sil, per la tua visita e per il tuo contributo.
RispondiEliminaLa faccenda è complessa...
Se questa è la tua volontà, perchè noi la rispettiamo devi dircelo.
Ecco quindi l'importanza del testamento biologico.
E poi, ora la pensi così, ma fra 10 o 30 anni potresti aver cambiato idea, e noi dovremmo essere avvisati di nuovo.
Ancora: e degli anziani che vengono alimentati e idratati, che ne facciamo?
Io sono veramente in difficoltà nel valutare queste nuove esigenze etiche che la nostra civiltà ci propone.
Ciao, ci sentiamo nuovamente fra 10 o 30 anni...
Un bacio.