Per rispondere al quesito di Pietro sul perdono, Yehosua usa l'espressione "settanta volte sette".
Al catechismo di Prima Comunione mi avevano spiegato che stava a significare un numero grande: devi perdonare chi ti ha offeso non 7 volte bensì 70 volte il 7, cioè sempre, all'infinito.
Ho compreso meglio la curiosa espressione di Gesù e la portata del suo insegnamento quando, molti anni dopo, mi é stata spiegata la graduale evoluzione della civiltà ebraica (e nostra) circa il concetto del perdono e della convivenza sociale.
Si parte con Caino che uccide Abele. [siamo 1 a 0].
Dio (in Genesi 4,15) dice: "Chi uccide Caino subirà vendetta 7 volte" [1 a 7].
Lamech (in Genesi 4,24) dice: "Se Caino sarà vendicato 7 volte, Lamech lo sarà 77" [1 a 77].
Mosè ( in Lev. 24,20) fa un salto qualitativo notevole: ferma l'escalation di Lamech e riporta la vendetta a una dimensione meno distruttiva: "Occhio per occhio, dente per dente" [come dire: basta il rapporto 1 a 1].
Già a questo punto si capisce che:
Caino non é IL PIU' CATTIVO;
Mosè é tuttaltro che BARBARO (come pensavo io a causa della crudezza della sua Legge del taglione); Lamech é una figura misteriosa, inquietante, luciferina...
Però il bello (e il massimo!) arriva con Yehosua:
"Maestro, quante volte devo perdonare il mio fratello? Fino a 7 volte?" (Mt 18,22)
"E' stato detto dagli antichi dente per dente MA IO VI DICO: ... (Mt 5,38)"
Non ti vendicherai in rapporto 1 a 77, nemmeno 1 a 7, neanche 1 a 1. Ma non basta: perdonerai! E non 1 volta, nemmeno 7, neanche 77, bensì settanta volte sette.
Dice bene Diego nel post precedente.
Se l' Uomo-Dio perdona 70x7 allora noi potremo SEMPRE recuperare la nostra integrità. Qualunque errore facciamo, anche il più grave, avremo sempre Futuro.
cta
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