Dolore e gioia, Cuore e dolcezza, libertà e gratitudine, essere e Dio, Amore e Spirito, legge e morte, Yehosua e passione, disperazione e tenerezza, solitudine e bellezza: la Vita.
Lui l'amò come la vide:così bianca e inafferrabile. "Lontana sei ed io non hola scala per il cielo." Lei serena lo guardò ed al vento si distese... e lui seguì sospirando lei che, per gioco, navigava per il cielo.
Lunghi anni lui l'amò:sempre bianca e inafferrabile. "Crudele sei e il tuo candorenasconde solo gelo. "Lei turbata lo guardò e al suo pianto poi si arrese... Ed una tenere pioggia lei gli donòconsumandosi d'amore.
Se un marziano vedesse queste foto penserebbe che sulla Terra si fanno muri ondulati e variabili nel tempo.
Lo penserei anch'io se non sapessi che tra l'obiettivo della fotocamera e gli oggetti delle mie foto, c'erano: il parabrezza dell'auto e la pioggia.
Il cervello qui fa bene il suo lavoro. La percezione distorta proveniente dal sensorio viene giustamente rettificata in base alle conoscenze e alle esperienze: durante uno scrosciodi pioggia i muri delle case continuano a essere dritti, anche se a me sembrano ondulati.
Allora, quando guardiamo qualcosa, per essere certi di vedere bene, dobbiamo essere consapevoli delle eventuali interferenze che possono frapporsi tra l'osservatore e l'osservato. Non solo: dobbiamo conoscere anche il grado di disturbo di queste interferenze. Qui il parabrezza rimane sempre dello stesso spessore. Invece la pioggia va aumentando e distorce maggiormentela visione.
Tutto ciò non accade solo per la percezione fisica degli oggetti.
Tutta la nostra comprensione della realtà può essere disturbata.
Come il parabrezza così gli schemi mentali, le convenzioni sociali, il senso comune, le esperienze passate, gli stereotipi, i pregiudizi, i dogmi, annebbiano il nostro giudizio e ci impediscono una fruizione piena del reale. E come la pioggia così la paura è in grado di distorcere gli eventi negativi facendoli diventare insopportabili. Non solo: distorce anche gli eventi positivi facendoli diventare messaggeri di prossimi venturi disastri.
E perchè abbiamo paura? Perchè non crediamo nella Bontà della Vita, nell'orientamento al Bene dell'intero Universo.
La vera antitesi all'amore non è l'odio, bensì la paura. Bello il piccolo libro di Gerald Jampolsky il cui titolo dice già molto: Amare è lasciare andare la paura.
Per molti di noi, queste due foto ritraggono un dettaglio di un tronco d'albero. Lo era anche per me. Mi trovavo a Fusina e scattavo alcune foto alla laguna... Una signora che, seduta sulla sua seggiolina, si crogiolava al sole, mi chiamò e mi disse: "Lei, che mi sembra così interessata alla bellezza della natura, mi dia il suo parere; venga a vedere questo tronco: mio marito mi ha preso in giro ma lei cosa mi risponde se le dico che mi sembra di vedere un diavoletto?" Guardai con attenzione. Prima da vicino, poi da lontano, poi ancora da vicino. E cominciai a vedere il corpo, il braccio destro alzato, il sinistro sul capo, due occhi, il naso, le orecchie, la bocca... "Sì - risposi - lo vedo anch'io". "Eh sì, non tutti vedono ciò che vediamo noi artisti." - disse la signora, molto compiaciuta.
Forse non basta vedere un diavoletto su un albero per essere degli artisti, ma sicuramente qualcosa di particolare scatta dentro di noi quando diamo una interpretazione di un qualsiasi evento che si discosta dal senso comune o dall'ovvietà. A me piace chiamarla creatività. Chi non ha mai fatto quel gioco in cui si cerca di definire la forma di una nuvola? Le Costellazioni cosa sono se non lo stesso gioco applicato alle stelle? E le macchie diRorschach?
Contrariamente al caso Welby, sul quale non ho mai avuto alcun dubbio, nel caso di Eluana Englaro non riesco a mettere pace tra le mie due anime, che poi sono le due anime del paese. Capisco il papà Beppino, capisco il Vaticano, capisco anche il Governo e il Parlamento, capisco le Suore, capisco i cattolici, capisco i laici...
Ma proprio non so dove sta il bene e il male, il giusto e lo sbagliato. Stasera ho soltanto due fragili certezze:
per quanto mi riguarda, non chiederò di porre fine alla mia vita;
se un mio caro mi chiederà di eseguire la sua volontà, lo farò. Qualunque sia.
1 vasetto di olio di semi (io ne metto solo mezzo, semi di girasole)
1 vasetto di farina di cocco
1 vasetto di sciroppo di menta
3 vasetti di farina 00
1 bustina di lievito vanigliato
Mettere tutti gli ingredienti in una terrina e amalgamare bene. Scaldare il forno. Ungere di olio una pentola per dolci e mettervi dentro l'impasto. Infornare a 150 gradi per 30-40 minuti. Quando è cotto, lasciarlo raffreddare e poi spalmarvi sopra uno strato di nutella. Se si vuole si può anche spolverare con farina di cocco o granella di noci o mandorle. In estate mettere il dolce in frigo.
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